Espositori di design per negozi: crea un’immagine più responsabile per il tuo brand

Se sei proprietario di un negozio e vuoi dare un nuovo slancio alla tua attività, soprattutto per quel che riguarda l’esperienza d’acquisto fisica, individuare dei buoni espositori di design può fare la differenza.

Con l’evoluzione costante nel settore del design di interni per le attività commerciali infatti, gli espositori particolari sono diventati un elemento chiave che consente di creare una brand identity riconoscibile e accattivante.

Vediamo allora di capire quali siano le ultime tendenze nel mondo degli espositori per negozi e le tecniche di comunicazione visiva più efficaci, anche in relazione all’impatto ambientale di queste interessanti soluzioni.

Le nuove tendenze per gli espositori

Le tendenze attuali prevedono spesso l’uso di materiali sostenibili, l’adozione di tecnologie innovative come la realtà aumentata e la realtà virtuale, l’uso di forme geometriche audaci e l’attenzione ai dettagli per creare un’esperienza di acquisto più coinvolgente per i clienti.

In particolare, l’utilizzo di espositori in cartone è diventato sempre più diffuso nel tempo, grazie alla loro versatilità, convenienza economica e possibilità di personalizzazione.

I vantaggi di materiali e tecnologie innovative nell’allestimento di attività commerciali

L’utilizzo di materiali e tecnologie innovative può offrire numerosi vantaggi quando si decide di rivedere l’allestimento degli spazi interni di una attività commerciale.

Ad esempio, l’uso di tecnologie innovative come la realtà aumentata possono creare un’esperienza di acquisto più coinvolgente e per questo apprezzata.

A parte questo, l’uso di materiali sostenibili può aiutare a ridurre l’impatto ambientale del negozio e migliorare la percezione del brand, lasciando percepire ai clienti una impronta più “green”.

Gli espositori in cartone sono particolarmente apprezzati perchè leggeri, facili da trasportare e possono essere facilmente personalizzati in base alle esigenze commerciali del negozio.

Brand identity e scelta dell’espositore giusto

La brand identity è un aspetto fondamentale quando l’obiettivo è quello di creare una attività riconoscibile e di successo.

La scelta dell’espositore giusto può aiutare a comunicare i valori del brand, l’estetica e lo stile unico della boutique. Ad esempio, se il brand cerca di farsi apprezzare per la sua sostenibilità, l’uso di espositori in materiali eco-friendly può aiutare a comunicare tale valore ai clienti.

Tutto dipende dunque dal “cosa” si desidera comunicare: esiste sempre una soluzione adeguata per far arrivare al destinatario il nostro messaggio in maniera efficace.

Le tecniche e strategie più efficaci per lo sviluppo della comunicazione visiva in negozio

La comunicazione visiva è un elemento chiave che consente di creare un’esperienza di acquisto davvero coinvolgente per i clienti.

Alcune delle tecniche e strategie più efficaci fanno ad esempio ricorso all’uso di colori accattivanti, alla scelta di font adatti al brand, l’adozione di una disposizione logica e intuitiva degli espositori e l’uso sapiente di luci per evidenziare i prodotti esposti.

Negli ultimi anni poi, il design minimalista è diventato sempre più apprezzato, grazie alla sua capacità di dar vita ad un ambiente accogliente e moderno in ogni tipo di attività commerciale.

L’uso di linee pulite, forme geometriche e colori neutri può inoltre aiutare a creare un’atmosfera rilassante per i clienti e mettere in risalto i prodotti esposti.

Le diverse opzioni di fissaggio (a parete o a terra)

Esistono diverse possibilità di fissaggio per gli espositori, tra cui quello a parete o a terra. La scelta dipende dalle esigenze specifiche dell’attività commerciale e dalla quantità di spazi a disposizione.

Il fissaggio a parete può essere una scelta ideale per i negozi che presentano spazi limitati, mentre il fissaggio a terra può offrire maggiore stabilità e flessibilità nella distribuzione degli espositori.

Per questo motivo, bisogna ricordare che il fissaggio a terra può comportare l’utilizzo di più spazio all’interno del negozio rispetto quello a parete, dunque in questo senso va considerato anche lo spazio calpestabile a disposizione.

L’impatto ambientale degli espositori

L’impatto ambientale è un tema non secondario da considerare nella scelta degli espositori per il proprio negozio, soprattutto adesso che i clienti sono particolarmente sensibili a questo tema.

Esistono in commercio diverse soluzioni sostenibili, come l’utilizzo di materiali riciclati o biodegradabili, la riduzione degli sprechi e l’adozione di prodotti realizzati con tecniche di produzione a basso impatto ambientale.

La scelta di soluzioni sostenibili non solo migliora l’impatto ambientale del negozio, ma può anche comunicare ai clienti l’impegno del brand per la tutela dell’ambiente.

Conclusioni

La scelta degli espositori di design giusti può dunque fare la differenza tra un negozio di successo ed uno qualunque, anche per quel che riguarda l’offrire un’esperienza di acquisto coinvolgente e accattivante per i clienti.

Per questo motivo, oggi possiamo affermare che l’attenzione all’impatto ambientale degli espositori di design può contribuire a creare e mantenere un’immagine sostenibile e responsabile del brand.

Vasche idromassaggio: il lusso e il benessere a portata di casa

Se stai cercando un modo per rilassarti e prenderti cura del tuo benessere personale senza dover uscire di casa, una vasca idromassaggio potrebbe essere ciò che stai cercando.

Vediamo di seguito di approfondire ogni aspetto legato a questo meraviglioso accessorio ed i benefici per la salute che ne derivano.

Che cos’è una vasca spa idromassaggio?

Una vasca con idromassaggio è un dispositivo che utilizza l’acqua per fornire una piacevole esperienza di massaggio.

Questo tipo di vasca è dotata di bocchette d’erogazione che producono un flusso d’acqua e aria ad alta pressione, che viene usato per massaggiare il corpo.

È una soluzione perfetta per alleviare lo stress, ridurre i dolori muscolari e migliorare la circolazione sanguigna.

Come funzionano le vasche spa idromassaggio?

Le vasche idromassaggio, come accennato, funzionano grazie ad una combinazione di acqua e aria. L’acqua viene pompata nella vasca e viene poi riscaldata a una temperatura piacevole.

Successivamente, l’aria viene miscelata all’acqua attraverso i getti, creando un flusso ad alta pressione che produce un massaggio piacevole e rilassante sul corpo.

Alcune vasche sono dotate di sistemi di controllo avanzati che consentono di regolare la pressione dei getti e la temperatura dell’acqua.

Benefici per la salute e il benessere personale

Le vasche idromassaggio non sono solo un lusso, ma un modo efficace per migliorare la propria salute ed il benessere personale. Ecco di seguito alcuni dei principali benefici che questo eccezionale accessorio è in grado di regalarci.

Diminuzione dello stress

Entrare in una vasca idromassaggio può aiutare a ridurre lo stress e l’ansia. L’acqua calda e i getti ad alta pressione stimolano infatti la produzione di endorfine, sostanze chimiche del corpo che aiutano a ridurre lo stress e migliorare l’umore.

Miglioramento della circolazione sanguigna

L’acqua calda e il massaggio dei getti possono aiutare a migliorare la circolazione sanguigna. Ciò può essere particolarmente utile per coloro che soffrono di problemi legati alla circolazione come le vene varicose o la cellulite.

Diminuzione del dolore muscolare e articolare

La vasca idromassaggio può essere utilizzata per alleviare i dolori muscolari e articolari. I getti d’acqua ad alta pressione possono infatti aiutare a ridurre la tensione muscolare e migliorare la mobilità degli arti.

Tra l’altro, l’acqua calda può aiutare a ridurre il dolore associato all’artrite e ad altri problemi  articolari, dato il suo potere analgesico.

Miglioramento del sonno

Rilassarsi in una vasca idromassaggio prima di andare a letto può aiutare a migliorare la qualità del sonno. Il calore ed il massaggio dei getti d’acqua notoriamente, possono aiutare a rilassare il corpo e la mente, preparandoti per un sonno più profondo e rigenerante.

Cosa considerare quando si sceglie una vasca spa idromassaggio

Ci sono diversi fattori da considerare quando si sceglie una vasca idromassaggio per la propria abitazione. Ecco alcuni dei principali da considerare:

  • Dimensioni:la dimensione della vasca idromassaggio dipende dallo spazio disponibile in casa (o giardino nel caso di piscina jacuzzi da esterno) e dal numero di persone che la utilizzeranno. In commercio ne esistono fino ad 8 posti.
  • Materiali:le vasche idromassaggio possono essere realizzate con diversi materiali, tra cui acrilico e vetroresina. L’acrilico è il materiale più comune, poiché è resistente e facile da pulire.
  • Getti:il numero e la posizione dei getti d’acqua possono variare a seconda del modello della vasca prescelta. Alcuni modelli hanno getti che mirano a specifiche parti del corpo, come la schiena o le gambe.
  • Costi:il costo di una vasca spa idromassaggio varia a seconda delle dimensioni, dei materiali e degli optional.

Come prendersi cura della propria vasca idromassaggio

Per garantire una lunga durata nel tempo alla tua nuova vasca idromassaggio e mantenerla in efficienza, è importante seguire alcune semplici regole. Ecco alcuni consigli utili:

Pulizia

È importante pulire regolarmente la vasca per evitare la formazione di calcare, batteri ed altri germi. Utilizza prodotti specifici per la pulizia della vasca e segui le istruzioni del produttore per non sbagliare.

Cambio dell’acqua

Cambiare regolarmente l’acqua della vasca è importante per ridurre la formazione di batteri. Il periodo di tempo tra un cambio e l’altro dipende dalla frequenza di utilizzo della vasca.

Copertura

Utilizzare una copertura per proteggere la vasca quando non viene utilizzata è una buona idea. La copertura aiuta a mantenere l’acqua pulita e a proteggere la vasca da detriti e agenti atmosferici.

Conclusioni

Sfruttare una vasca idromassaggio è un modo efficace e pratico per prendersi cura della propria salute e del benessere personale senza dover uscire da casa.

Sul mercato sono disponibili diversi modelli, e questi possono essere personalizzate in base alle proprie esigenze.

Non solo benefici per la salute e benessere personale dunque, ma una vera e propria esperienza di lusso e di piacere grazie a questo fantastico accessorio.

Idee originali per una festa di compleanno a sorpresa

Sta per arrivare il compleanno di qualcuno a cui vuoi fare una sorpresa? Cerchi idee originali per organizzare una festa di compleanno a sorpresa?

Hai avuto una grande idea! Adesso ti forniremo allora consigli e idee utili per organizzare una festa di compleanno a sorpresa indimenticabile.

Pianificazione

La pianificazione è la chiave per una festa di compleanno a sorpresa ben riuscita. Assicurati per questo di scegliere una data in cui il festeggiato sia disponibile e, se possibile, evita di organizzare la festa il giorno del suo compleanno.

In questo modo, la sorpresa sarà ancora più grande e inaspettata, per questo gradita.

Scelta del luogo

La scelta del luogo dipende dalla personalità del festeggiato. Se è una persona socievole e ama stare in compagnia, organizza tutto a casa o in una sala per feste.

Se, invece, è una persona riservata che ama la tranquillità, organizza la festa in un luogo più intimo come una cena in un ristorante o un picnic in un parco.

Lista degli invitati

Stabilisci chi saranno gli invitati e assicurati di non dimenticare nessuno di importante. Chiedi aiuto ad amici o parenti del festeggiato per individuare le persone più significative, inclusi colleghi di lavoro ed eventuali amici di infanzia.

Pensa a degli inviti originali e creativi per far sapere a tutti della festa a sorpresa. Puoi creare inviti a tema, ad esempio dei biglietti d’ingresso per un concerto immaginario, oppure inviti personalizzati con foto e messaggi divertenti.

L’importante è fare in modo che il festeggiato non venga a saperlo: valuta se sia il caso di utilizzare de moderni inviti digitali così da non avere il problema di dover fisicamente spedire gli inviti cartacei.

Tema della festa

Il tema della festa può essere una buona idea per rendere la giornata più divertente e originale. Scegli un tema in base alle passioni del festeggiato: un tema che si rifaccia agli anni ’80, un tema “piratesco” o “cinematografico”, ad esempio, saranno perfetti per far divertire tutti.

Decorazioni

Le decorazioni sono fondamentali per creare l’atmosfera giusta in una festa ben riuscita. Scegli decorazioni a tema e personalizzate come palloncini, bandiere, festoni, tovaglie e centrotavola che riflettano il tema della festa e la personalità del festeggiato.

Attività

Organizza giochi di gruppo e attività divertenti per mantenere gli invitati impegnati e coinvolti durante la festa.

Puoi organizzare giochi a tema, un karaoke, giochi di gruppo di ogni tipo, una sfida di ballo o una caccia al tesoro. Assicurati di scegliere attività che ritieni siano più adatte all’età e alle preferenze degli invitati, e chiaramente della persona interessata.

Regali

Non dimenticare di fare un bel regalo per il festeggiato. Scegline uno che lo stupisca, che rifletta le sue passioni e i suoi interessi. Individua qualcosa che sia veramente speciale, un regalo personalizzato e unico che sorprenderà il festeggiato.

Cibo e bevande

Non dimenticare di pensare a cibo e bevande per la festa. Scegli un menu che sia adatto ai gusti del festeggiato così come a quelli degli invitati.

Assicurati di avere abbastanza cibo e bevande per tutti i partecipanti, facendo in modo che le bibite arrivino in tavola alla giusta temperatura.

Conclusione

In sintesi, una festa di compleanno a sorpresa indimenticabile richiede sicuramente un po’ di pianificazione da parte tua, ma anche attenzione ai dettagli e creatività.

Fai in modo da non insospettire il festeggiato ed organizza tutto con dovizia di particolari così da non dimenticare nulla di importante, adoperando tutta la tua discrezione.

Con un po’ di organizzazione e fantasia, potrai organizzare una festa di compleanno a sorpresa che il festeggiato non dimenticherà mai.

Quando serve una linea vita?

Una linea vita è un dispositivo di protezione anticaduta conforme previsto dalla normativa UNI EN 795:2012 sui sistemi di ancoraggio.

Tale norma infatti va a specificare quelli che sono i requisiti che devono essere propri dei dispositivi di ancoraggio, ed in particolar modo quel che riguarda le loro prestazioni e caratteristiche tecniche.

La normativa prevede che tali sistemi di norma debbano essere adoperati soltanto da una persona alla volta e che possano comunque sempre poter essere rimossi dalla struttura nella quale vengono installata.

Mediante tale sistema è possibile tutelare l’incolumità degli operai che lavorano sul tetto o comunque in quota, dato che esso è in grado di impedire le cadute dall’alto e le conseguenze che solitamente queste hanno.

Quando vanno installate le linee vita?

È importante precisare che la normativa intende come lavoro ad alta quota qualsiasi tipo di lavoro che venga effettuato ad una altezza pari o superiore a 2 metri.

È molto importante sottolineare il fatto che tale dispositivo di sicurezza non sia previsto esclusivamente per i cantieri e dunque gli operai che svolgono le proprie prestazioni professionali all’interno degli stessi, ma anche per qualsiasi altro tipo di lavoro che viene svolto in quota anche al di fuori del cantiere.

Pensiamo ad esempio all’installazione dei pannelli fotovoltaici sulla copertura, il rifacimento del tetto stesso o qualsiasi altro tipo di lavoro che riguardi la manutenzione o il controllo ad una quota che vada dai 2 metri in poi.

Che risultati è possibile ottenere grazie alle linee vita?

Grazie alle linee vita, dunque un sistema di agganci disposti sul colmo dei tetti che consentono agli operai di potersi spostare sull’intera superficie del tetto in sicurezza, è possibile offrire un valido sistema anticaduta che impedirà alla persona in questione di precipitare al suolo in caso di perdita di equilibrio.

La persona interessata deve infatti essere dotata di un apposito sistema di imbracatura e che venga assicurato alle linee vita, così da andare a frenare e bloccare qualsiasi tipo di caduta verso il basso.

Grazie a degli appositi dispositivi che fungono da frizione, è possibile fare in modo che l’arresto della caduta sia ancora più dolce e meno invasivo per l’operaio.

Ulteriori vantaggi delle linee vita

Oltre il vantaggio principale già elencato, ovvero quello di andare a salvaguardare l’incolumità della persona o delle persone che hanno necessità di salire sul tetto per qualsiasi tipo di intervento, vi sono ulteriori motivi per i quali una linea vita tetto può rappresentare una ottima soluzione. Ecco di seguito i più importanti.

  • La non necessità di installare delle impalcature: grazie alle linee vita tetto si rende del tutto inutile l’installazione di impalcatura nel caso di lavori sul tetto. Bastano le linee vita infatti a garantire tutta la sicurezza necessaria agli operai, i quali a questo punto non hanno più bisogno di altro tipo di supporti. Ciò è un vantaggio di non poco conto in quanto, come è noto, l’installazione di ponteggi è decisamente onerosa e può incidere notevolmente su un preventivo di spesa che riguardi lavori di qualsiasi tipo sul tetto.
  • Maggiore libertà di movimento: grazie alle linee vita gli operai possono muoversi con particolare disinvoltura sul tetto, senza alcun timore per la propria incolumità e con la certezza di usufruire di un sistema in grado di interrompere tempestivamente una caduta qualora dovesse verificarsi.

Ecco dunque spiegati i motivi per i quali installare una linea vita è indispensabile. Anche in virtù dei vantaggi che tale sistema anticaduta offre, possiamo certamente affermare che essa dovrebbe essere la priorità per chiunque gestisca un cantiere o necessiti di effettuare lavori di manutenzione sul tetto.

Mai più ladri in casa, grazie alle inferriate

Di questi tempi è sempre più frequente venire a conoscenza di episodi di effrazione verificatisi all’interno di abitazioni ma anche uffici e attività commerciali su strada. In particolar modo questi fenomeni si sono acuiti dal momento in cui è iniziata la pandemia, e al momento si tratta di un trend che non sembra essere destinato a finire ma al contrario si protrae nel tempo.


L’esigenza di mettere in sicurezza la propria casa

Proprio per questo motivo tante persone stanno cercando di correre ai ripari adottando le soluzioni che più ritengono idonee per arginare il problema e mettere in sicurezza il luogo in cui si vive, l’ufficio o la propria attività commerciale.

Tra questi vi sono sicuramente le inferriate apribili e quelle fisse, che sono delle soluzioni particolarmente efficaci in quanto rappresentano una barriera fisica molto difficile (se non impossibile) da superare per qualsiasi malintenzionato.

Inferriate di sicurezza fisse e apribili

Esistono i modelli specifici che sono apribili per consentire il passaggio delle persone, ad esempio su porte e accessi secondari o porte-finestre, così come esistono direttamente le inferriate di sicurezza fisse che non possono essere aperte e che dunque rappresentano un sistema di chiusura permanente, ottimo ad esempio per le finestre.

L’eleganza del ferro battuto

Il bello di questo tipo di sistema è che ha anche un impatto architettonico particolarmente gradevole, grazie alla lavorazione del ferro battuto e conseguente design ricercato, che fa sì che  questo tipo di soluzione abbia un impatto estetico particolarmente elegante, in grado di adattarsi ad ogni tipo di contesto e dunque di rappresentare un elemento in grado di arricchire e valorizzare ogni tipo di porta o finestra.

Quella delle inferriate è dunque la soluzione che più delle altre consente di poter indurre ogni tipo di malintenzionato a desistere e spostare le sue mire su obiettivi più facili da raggiungere in quanto meno protetti.

Consigli per risparmiare energia quando si adopera un condizionatore d’aria

Con l’arrivo dell’estate tutti cominciamo ad utilizzare il condizionatore d’aria per stare più al fresco e patire meno il caldo estivo. Vediamo allora alcuni consigli per risparmiare energia quando utilizziamo il condizionatore.

Sfrutta la modalità sleep

La modalità sleep è pensata per quando desideriamo tenere acceso il condizionatore anche la notte. In questa maniera, è direttamente il dispositivo a gestire la temperatura all’interno della stanza aumentandola leggermente nel corso della notte, dato che dormendo abbiamo bisogno di una temperatura dell’aria più alta rispetto i momenti in cui siamo in attività. Questo tipo di gestione consente inoltre un discreto risparmio energetico.

Non impostare una temperatura troppo bassa

Impostare il condizionatore d’aria ad una temperatura troppo bassa può influire negativamente sia sulla tua salute che sui consumi. Cerca per questo di non impostare mai una temperatura al di sotto dei 24° per evitare una eccessiva escursione termica con la temperatura esterna e sfrutta invece maggiormente la funzione deumidificatore nelle ore del giorno, così da ottenere un miglior risparmio energetico.

Pulisci i filtri del tuo condizionatore

Pulire regolarmente i filtri del tuo condizionatore può significare veramente molto dal punto di vista dell’efficienza energetica del tuo dispositivo, dato che in questo modo il condizionatore riesce a lavorare con più facilità. Inoltre, pulire i filtri consente di avere un’aria molto più pulita in casa e dunque i vantaggi sono notevoli anche per la salute.

Effettua la manutenzione periodica del dispositivo

Effettuare periodicamente la manutenzione del tuo condizionatore, in media ogni due anni, significa verificare la presenza di eventuali perdite di gas o di altri problemi in grado di influire sull’efficienza del dispositivo e dunque sul consumo di energia. Da questo punto di vista i condizionatori Daikin sono tra quelli più efficienti e che consentono un risparmio energetico superiore.

Più competitività con i laser industriali

Essere competitivi sul mercato, e riuscire ad offrire prodotti di ottima qualità ad un prezzo il più possibile conveniente per il cliente finale, è oggi la sfida alla quale sono chiamate tantissime aziende e realtà commerciali di ogni tipo.

I fattori che concorrono ad aumentare tale livello di competitività sono molteplici e sicuramente tra questi vi sono i materiali che arrivano da oltreoceano, e dunque da paesi in cui i costi di produzione sono particolarmente bassi.

Laser industriali e aumento della produttività

Uno degli strumenti più efficaci e che consente effettivamente di aumentare la qualità della produzione sono i laser industriali, una soluzione che consente di rispondere in maniera adeguata ed efficace alle richieste di mercato che sono sempre più esigenti.

Il laser industriale trova applicazione in tantissimi campi quali ad esempio quello militare, scientifico ed estetico, e consente di ottenere risultati che i sistemi di lavorazione tradizionale non riescono in alcun modo di ottenere.

I vantaggi del laser industriale

Uno dei vantaggi principali è quello di riuscire ad avere una precisione di taglio che è impossibile da ottenere con qualsiasi altro strumento ad oggi esistente, così come l’assenza di una pressione meccanica sul pezzo sul quale si sta andando a lavorare. Grazie al laser è anche possibile andare a lavorare su profili particolarmente complessi e ottenere raggi di curvatura impensabili da ottenere con qualsiasi altro tipo di strumento.

A questo si unisce chiaramente una maggiore velocità di esecuzione e dunque un risparmio per quel che riguarda i tempi di lavoro e la manodopera, con i costi di produzione che vanno inevitabilmente a diminuire con tutti i vantaggi economici che conseguono per l’azienda.

Parliamo infine di una tipologia di tecnologia che è possibile definire “pulita”, in quanto non inquina e non necessita di sostanze chimiche o altri materiali inquinanti per poter funzionare, ma si limita all’utilizzo del raggio laser per effettuare le incisioni prescelte.

L’utilità di un portabadge

Uno dei problemi di lavoratori e di tutti i colori quali sono in possesso di un badge che consente loro di accedere ai locali in cui viene svolta una determinata attività lavorativa, è quello di portare sempre con sé il badge senza smarrirlo o dimenticarlo a casa, ma anche quello di riuscire a mantenerlo integro nel tempo e fare in modo che questo non possa rovinarsi all’interno del portafogli o addirittura smagnetizzarsi.

Nulla infatti, è più fastidioso dell’arrivare sul luogo di lavoro e scoprire di aver dimenticato in altro luogo il badge che consente di accedere ai locali, oppure di averlo portato con sé ma di non riuscirlo a trovare magari perché questo si trova tra mille altre cose all’interno di una borsa o in una qualsiasi tasca tra quelle della giacca o del pantalone. I portabadge che propone Cotini srl servono proprio a risolvere tale tipo di necessità e consentire a tutti di poter avere il proprio badge sempre a portata di mano ed in perfette condizioni.

L’astuccio in plastica rigida

In particolar modo esistono due tipi di portabadge: Il primo è quello in plastica con asola, un comodo astuccio portabadge in plastica rigida trasparente che consente di attaccare l’astuccio al cordoncino grazie alla comoda asola. Tale accessorio consente di custodire in maniera perfetta il proprio badge e avere la certezza che questo non vada a rovinarsi nel tempo magari all’interno del portafogli o del luogo in cui siamo soliti riporlo.

Il cordoncino colorato

Il secondo accessorio è invece un cordoncino colorato per portabadge, disponibile in 10 differenti colorazioni e che include anche il moschettone, così da potervi agganciare il portabadge. È realizzato in nylon ed è acquistabile in lotti da 10 pezzi. Avendolo sempre al collo sarà dunque molto più difficile smarrirlo o poggiarlo in un posto e poi essere costretti a doverlo cercare continuamente.

Entrambi questi accessori sono in grado di risolvere quello che è un piccolo problema di chi fa solitamente uso del badge, e consente anche di preservarne l’integrità nel tempo.

Bonus ristrutturazione 2024, conferme e novità 

Il bonus ristrutturazione, l’agevolazione destinata a chi effettua lavori di riqualificazione dei propri immobili, è stata decisamente ben gradita dagli italiani. E fortunatamente rimane in essere anche per il 2024. In linea generale, valgono le medesime regole degli anni passati, a cominciare dalla detrazione fiscale fissata al 50% sulle spese sostenute entro il 31 dicembre per lavori di riqualificazione edilizia, manutenzione straordinaria e ordinaria per condomini, con un limite massimo di 96.000 euro per unità immobiliare.

Questa agevolazione consente un rimborso IRPEF spalmato in 10 anni, da richiedere mediante la dichiarazione dei redditi tramite modello 730 o Redditi Persone Fisiche.

Le detrazioni per chi acquista un nuovo arredo

Il bonus permette inoltre di beneficiare di detrazioni anche per l’acquisto di mobili o grandi elettrodomestici a patto che rispettino specifici requisiti energetici, con uno “taglio” del 50% sulle spese sostenute dopo l’avvio dei lavori, fino a un massimo di 5.000 euro. Anche in questo caso, la detrazione va spalmata nell’arco di  10 rate annuali di paro importo.

Quali lavori?

I lavori che consentono l’accesso al bonus ristrutturazione includono interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali o su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, oltre ai lavori realizzati in economia e in proprio e le spese sostenute per l’acquisto dei materiali.

La comunicazione all’Enea 

È fondamentale inviare una comunicazione all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori per gli interventi finalizzati al risparmio energetico, pena la perdita delle agevolazioni fiscali. Questo adempimento è richiesto per quei lavori che rientrano nell’ecobonus, come l’installazione di infissi o impianti tecnologici.

Per ottenere il bonus, i pagamenti devono essere effettuati tramite bonifico bancario o postale contenente i dati specifici dei lavori e del beneficiario della detrazione. È possibile usufruire dell’agevolazione anche per pagamenti effettuati tramite finanziamento, prendendo come riferimento la data di pagamento fatta dalla finanziaria.

I documenti da conservare

Infine, è fondamentale conservare una serie di documenti in caso di controlli, tra cui fatture, ricevute fiscali, abilitazioni amministrative, documentazione relativa agli immobili e comunicazioni preventive all’ASL, se necessarie. 

Nel caso in cui gli immobili non siano ancora stati inseriti nel catasto, dovrà essere presentata la domanda di accatastamento. Dovranno inoltre essere presentate, qualora l’imposta sia dovuta, le ricevute di pagamento dell’IMU. La mancata presentazione di questi documenti, se richiesti, potrebbe compromettere il diritto alle agevolazioni fiscali.

Made in Italy: gli italiani disposti a spendere anche il 20% in più

È quanto emerge dalla ricerca condotta da Teleperformance Knowledge Services e commissionata da Made in Italy, il progetto rivolto alla valorizzazione delle eccellenze italiane: per un prodotto Made in Italy gli italiani sono disposti a spendere anche il 20% in più. Di fatto, se il valore del brand Made in Italy è sempre più riconosciuto in tutto il mondo, gli italiani sono disposti a pagare qualcosa in più per avere prodotti autentici e di qualità.

La ricerca è stata presentata ad Ancona nel corso del roadshow ‘Tradizione e innovazione Made in Italy – I protagonisti si raccontano’, tenuto presso la sede di Confindustria, ed è stata eseguita su un campione di 2mila italiani tra i 18 e 65 anni, rappresentativo della popolazione per genere e area geografica.

Tutto il processo produttivo deve svolgersi in Italia

La fase del processo produttivo ha un impatto molto forte nella connotazione del Made in Italy. Secondo l’85% degli intervistati il prodotto deve essere infatti creato da una azienda italiana in cui tutto il processo produttivo si svolga in Italia. E i settori food (78%) e fashion (69%) dominano la classifica di quelli maggiormente associati al Made in Italy.

Nelle Marche la ricerca ha evidenziato un forte interesse per l’adozione di nuove tecnologie nell’ambito della produzione e del processo produttivo. Questo dimostra un chiaro impegno nell’innovazione per mantenere e rafforzare la competitività nel mercato globale.
Inoltre, l’indagine ha messo in luce un forte legame emotivo e culturale a livello regionale con l’industria manifatturiera, con un’enfasi particolare sulla pelletteria, settore storico e di grande rilievo economico per le Marche.

“Uno stile affermato in tutto il mondo e al quale non vogliamo rinunciare”

I marchigiani, però, si dicono disposti a spendere fino a un 17% in più per un prodotto Made in Italy, percentuale leggermente sotto la media nazionale, ma che dimostra comunque di dare valore ai prodotti realizzati sul territorio italiano.

“L’indagine conferma che il Made in Italy è uno stile affermato in tutto il mondo e al quale, nonostante una crescente concorrenza con cui ci si confronta sul piano del costo o della imitazione, non vogliamo rinunciare, consapevoli del suo valore in termini di qualità e creatività”, ha evidenziato Roberto Sartori, founder di Made in Italy”.
Secondo Gabriele Albani, ceo di Teleperformance Knowledge Services, la ricerca conferma come il Made in Italy sia “soprattutto generazione di valore per l’economia nazionale”

Approfittare delle opportunità offerte dal PNRR per rafforzare le competenze

L’obiettivo del roadshow, pensato da Roberto Santori, è stato quello di favorire lo scambio di idee per creare valore per il business e il sistema Paese, facendo leva sulle competenze del Made in Italy.

Il neo rettore dell’Università di Camerino, Graziano Leoni, ha concluso i lavori con una riflessione su come le aziende possono approfittare delle opportunità offerte dal PNRR per rafforzare le competenze, soprattutto in ambito di ricerca e tecnologia, e valorizzare i giovani talenti, riporta ANSAcom, in collaborazione con Challenge Network.

Formazione permanente, perchè oggi fa la differenza a livello personale e professionale?

Viviamo in un’epoca in cui il cambiamento è la costante principale. Tecnologie innovative, nuovi modelli di business e sfide globali stanno trasformando rapidamente il nostro mondo. In questo contesto così dinamico, la formazione continua risulta essere la chiave fondamentale per adattarsi alle novità e per emergere.

Il contesto attuale

L’accelerazione della tecnologia ha portato a una rapida obsolescenza delle competenze così come le conoscevamo. Ciò che è rilevante oggi potrebbe non esserlo domani. Le professioni emergenti richiedono una combinazione di abilità tecniche e soft skills che non erano considerate essenziali in passato. La globalizzazione e l’interconnessione delle economie rendono cruciale la comprensione delle dinamiche internazionali e delle diverse culture.

L’adattamento come necessità

In un mondo in costante evoluzione, chi si ferma è destinato a rimanere indietro. La formazione continua non è più solo una scelta, ma una necessità. Adattarsi richiede un impegno costante nell’acquisire nuove competenze e conoscenze, così come nell’aggiornarsi su quelle esistenti. Questo atteggiamento proattivo è fondamentale per mantenere, e migliorare, la propria posizione professionale e personale.

Lavoro, imparare è fondamentale

Le organizzazioni e le aziende che abbracciano la cultura della formazione continua godono di una maggiore flessibilità e adattabilità. Offrire opportunità di crescita e formazione ai dipendenti non solo li aiuta a crescere professionalmente, ma migliora anche la produttività e la soddisfazione in azienda. I dipendenti motivati ​​a imparare sono spesso più creativi e pronti ad affrontare sfide complesse.

Strumenti tecnologici a supporto dell’apprendimento

La tecnologia ha reso l’apprendimento più accessibile che mai. Piattaforme online, corsi digitali e risorse interattive offrono opportunità di apprendimento flessibili e personalizzate. La gamification e l’uso della realtà virtuale stanno trasformando l’esperienza di apprendimento, rendendola più coinvolgente ed efficace.

Conclusione

In conclusione, la formazione continua è diventata il pilastro su cui si basa il successo individuale e organizzativo. Abbracciare l’idea che “c’è sempre da imparare” è fondamentale per navigare con successo nel mondo complesso e imprevedibile di oggi. Che si tratti di acquisire nuove competenze tecniche, migliorare le soft skills o comprendere meglio il contesto globale, investire nell’apprendimento è un investimento prezioso sul proprio futuro. 

Navigare in Internet: le 7 abilità indispensabili che i meno esperti devono imparare

Parola dell’esperto: acquisire familiarità con alcune competenze tecnologiche di base può rendere la navigazione sul web meno intimidatoria, e più sicura, a chi è meno avvezzo al mondo online e alla tecnologia in generale. In un mondo sempre più digitalizzato, chi non è particolarmente esperto di tecnologia può sentirsi a disagio o emarginato. Ma niente paura: Jason Adler, esperto tech presso Repocket, ha spiegato quali sono le 7 competenze internet che tutti dovrebbero conoscere per navigare con maggiore sicurezza e confidenza. 

Scegliere il browser

Secondo Adler la prima competenza da acquisire riguarda il browser di navigazione. Imparare a usare il browser è infatti il primo passo per poter navigare su internet. Conoscere funzioni come aprire nuove schede, salvare i siti preferiti, eliminare la cronologia e gestire le impostazioni può migliorare significativamente l’efficienza online.

Ma quali sono i browser principali?
Se Google Chrome domina il mercato con 2,6 miliardi di utenti nel 2023, esistono anche ulteriori valide alternative, Safari e Firefox, oltre, ovviamente, a Edge di Microsoft.

Saper usare i motori di ricerca e utilizzare sempre password complesse

Saper usare i motori di ricerca come Google o Bing non riguarda solo i veterani di internet. Imparare a selezionare le parole chiave corrette e a usare gli operatori booleani (AND, OR, NOT) può rendere le ricerche più precise e veloci, risparmiando fino al 25% del tempo impiegato per cercare un’informazione.
Non meno importante è prestare attenzione alla sicurezza delle password.

Con oltre 23,2 milioni di violazioni dei dati causate da password deboli, la sicurezza degli account inizia da una password forte.
Utilizzare gestori di password affidabili può non solo aumentare la sicurezza e la protezione dei dati personali, ma anche risparmiare tempo prezioso.

Gestire privacy e sicurezza, ricercare tramite immagini e saper risolvere i problemi più comuni 

Con l’aumento delle minacce informatiche, conoscere le impostazioni di privacy di base e adottare buone pratiche come evitare di aprire e-mail sospette e mantenere aggiornato il software è cruciale per proteggersi online.
Molti poi non sanno che è possibile effettuare ricerche su Google tramite immagini. Si tratta di una funzionalità utile per trovare prodotti o informazioni quando le parole non sono sufficienti.
In ogni caso, essere in grado di affrontare problemi come risolvere il blocco delle pagine o i tempi di caricamento lenti, spesso risolvibili riavviando il dispositivo o svuotando la cache, è fondamentale per un’esperienza online più fluida.

Conoscere le scorciatoie da tastiera può trasformare l’esperienza online

Anche se non utilizzabili sugli smartphone, conoscere alcune scorciatoie da tastiera, ovvero la pressione di due o più tasti contemporaneamente per richiamare una determinata operazione, può far risparmiare fino a 64 ore di tempo all’anno, rendendo la navigazione più efficiente e meno dispendiosa in termini di tempo.

Insomma, queste competenze di base possono trasformare l’esperienza online, rendendola meno complicata e più accessibile.
Con la pratica, internet diventerà sicuramente uno strumento meno intimidatorio e più utile anche a chi è poco esperto di internet e tecnologia.

Italia, il mercato dell’Intelligenza Artificiale cresce del 52% in un anno 

Il mercato italiano dell’Intelligenza Artificiale (IA) ha registrato nel 2023 una crescita straordinaria. L’incremento rispetto all’anno precedente è del+52% e il valore oggi raggiunto tocca i 760 milioni di euro. Questo dati sono ulteriormente in crescita  rispetto al +32% registrato nel 2022, confermando un trend in forte ascesa.

La ricerca condotta dall’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano sottolinea che gli investimenti sono principalmente concentrati sulle soluzioni di analisi testuale e interpretazione semantica, con particolare attenzione alla ricerca semantica, classificazione e agenti conversazionali tradizionali. Tuttavia, i progetti di Generative AI rappresentano solo il 5%: su questo tema c’è un interesse ancora limitato, ma in crescita.

Diffusione dell’IA nelle imprese italiane

Nel nostro Paese, sei grandi imprese su dieci hanno avviato progetti di IA, anche solo a livello sperimentale. Sorprendentemente, due su tre hanno discusso internamente delle applicazioni della Generative AI, e una su quattro ha già intrapreso una sperimentazione (sono il 17% del totale).

La ricerca rivela inoltre che quasi tutti gli italiani (98%) hanno sentito parlare di Intelligenza Artificiale, ma solo il 57% conosce il termine “Intelligenza Artificiale Generativa”, evidenziando qualche “vuoto” di conoscenza.

Percezione e timori nei confronti dell’IA 

Nonostante gli italiani vantino un elevato grado di conoscenza dell’IA – il 29% ne ha addirittura una conoscenza medioalta – , il 77% della popolazione guarda all’IA con timore. Questa preoccupazione è principalmente legata agli impatti potenziali sul lavoro, con il 17% che è fermamente contrario all’ingresso dell’IA nelle attività professionali.

Tuttavia, l’analisi evidenzia che l’IA ha già un potenziale di automazione del 50% dei “posti di lavoro equivalenti” in Italia, una prospettiva che potrebbe coinvolgere 3,8 milioni di persone entro dieci anni.

Impatto sul lavoro e necessità di adattamento

Giovanni Miragliotta, Direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence, sottolinea che, considerando le previsioni demografiche e l’invecchiamento della popolazione, l’automazione di 3,8 milioni di posti di lavoro equivalenti potrebbe essere una necessità per risolvere il crescente gap occupazionale. Tuttavia, avverte che solo prestando attenzione alle esigenze dei lavoratori, alla formazione e alla giusta redistribuzione dei benefici, la società potrà trarre realmente valore dallo sviluppo dell’IA.

L’adozione nelle aziende

Il 90% del mercato dell’IA in Italia è dominato dalle grandi imprese, mentre il restante 10% è equamente diviso tra PMI e Pubblica Amministrazione. Le soluzioni per analizzare ed estrarre informazioni dai dati rappresentano il 29% del mercato, seguite da progetti di interpretazione del linguaggio (27%), algoritmi di raccomandazione (22%), analisi di video ed immagini (10%), sistemi di orchestrazione dei processi (7%) e Generative AI (5%).
La spesa media in IA per azienda vede in testa Telco-Media e Assicurazioni, seguite da Energy, Resource & Utility e Banche e Finanza. Infine, i numeri: il 61% delle grandi imprese ha almeno un progetto di IA in fase sperimentale, mentre le PMI si attestano al 18%, con un aumento del 3% rispetto al 2022. 

La Generazione Z e i social, tra intrattenimento e creatività

Sono 24mila ragazzi, tra 12 e 20 anni, ad avere partecipato all’indagine effettuata da Webboh Lab, il primo Osservatorio digitale permanente dedicato alla Gen Z, creato da Webboh e dall’istituto di Ricerca Sylla.
Dalla ricerca emerge che la Gen Z non è un monolite, anche nel suo rapporto con i social. Anche se i media tendono a semplificare e sintetizzare, in realtà, non esiste un’unica Generazione Z.

I risultati del report hanno infatti consentito di profilare cinque atteggiamenti dei giovani utenti: Meme Maestro (40%), Creative Explorer (18%), Like Lover (17%), Social Soul (14%) e Digital Dreamer (11%). 
Il primo, Meme Maestro, considera i social media una forma d’intrattenimento, come meme e video virali. Questo profilo condivide aspetti della propria vita e interessi, e si collega con i suoi coetanei per trarre ispirazione riguardo ai prodotti di tendenza.

Creative Explorer e Like Lover 

Creative Explorer è invece il profilo che utilizza i social media come una piattaforma per esprimere la propria creatività attraverso foto, scrittura e arte. È composto da giovani a cui piace esplorare e approfondire i propri interessi, ma anche scoprire nuovi argomenti, condividere informazioni, promuovendo cause sociali e cercando aiuto e supporto.

Like Lover è il profilo di chi è appassionato di social media e cerca gratificazioni attraverso i feedback positivi, come i like e i commenti.
I giovani appartenenti a questo profilo utilizzano i social come una fuga dalla routine quotidiana, seguendo e contattando i propri idoli e creator preferiti per sentirsi parte di un mondo diverso.

Social Soul e Digital Dreamer

Social Soul è il profilo del giovane social media enthusiast che sfrutta principalmente le piattaforme per instaurare relazioni e conoscere nuove persone, maa anche per avere consigli e scoprire nuove passioni. Mentre Digital Dreamer è il profilo che racchiude gli aspetti di tutti i profili precedenti, e rappresenta quei giovani che utilizzano i social media come una piattaforma per esplorare e vivere un’identità online diversa dalla realtà.

Senza social i giovani non si sentono soli

Dai risultati della survey, riferisce Ansa, viene anche sfatato il mito che i teenager si sentano soli senza i social. In una scala da 1 (per niente) a 10 (massimo), il punteggio medio attribuito al ‘timore della solitudine’ è stato solo di 4,3, ed è uno degli ultimi marker per importanza tra quelli considerati. I punteggi più alti, infatti, li hanno ottenuti ‘Mi annoierei’ e ‘Farei più sport’.

Altro dato interessante, è che senza i social la Gen Z sentirebbe la mancanza principalmente di WhatsApp, Instagram, TikTok e YouTube, mentre non soffrirebbe l’assenza di Facebook, ultimo dietro Twitch, Discord e X, a testimonianza della necessità forte di restare in contatto con i propri amici.

Mercato del lavoro, cresce la quota “rosa”

Il rapporto sull’occupazione in Italia, relativo al novembre scorso, mette in evidenza la notevole crescita delle assunzioni femminili. A novembre 2023, l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) ha rilevato un totale di 23 milioni e 743 mila lavoratori, sia a tempo indeterminato sia determinato, segnando un incremento del 2,2%, ovvero 520 mila occupati in più.

Quest’ultimo aggiornamento ha portato il tasso di occupazione al 61,8%, con un aumento dell’1,3% rispetto a novembre 2022, mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 7,5%.

Occupazione femminile a oltre 10 milioni di unità: è record   

Rispetto all’analisi del mese precedente, condotta a ottobre 2023, si è verificato un aumento dello 0,1% degli occupati. Ma l’aspetto che emerge in modo più significativo riguarda l’occupazione femminile. Dei 30 mila nuovi occupati, ben 24 mila sono donne, tanto da rappresentare l’80% dell’incremento mensile complessivo.
Le donne impiegate raggiungono così la cifra di 10 milioni e 49 mila, con un aumento di 258 mila unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. SI tratta di un record storico in Italia.

Il 2024 potrebbe essere “un anno di crescita”

Confcommercio commenta questi dati affermando che “il 2024 potrebbe essere un altro anno di crescita, seppure non brillante, ma la partecipazione delle donne al mondo del lavoro è ancora molto lontana dai valori medi europei.” Tuttavia, emerge chiaramente il boom delle assunzioni femminili, dimostrando l’efficacia degli incentivi per favorire l’occupazione delle donne.

Questo record di occupazione femminile è il risultato di un impegno politico protrattosi per diversi anni e sempre più incisivo. Interventi normativi come la Riforma Fornero (2011-2012) e le Leggi di Bilancio del 2021 e 2023 hanno introdotto utili sgravi contributivi per incentivare le assunzioni femminili.

Le agevolazioni per l’assunzione 

Le agevolazioni per l’assunzione di donne si riferiscono a precise categorie e prevedono requisiti specifici. Ad esempio, vi rientrano donne svantaggiate con almeno 50 anni di età disoccupate per oltre 12 mesi, donne di qualsiasi età con una professione o settore caratterizzati da un marcato gender gap occupazionale, e donne residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti UE. La Manovra 2024 ha introdotto la decontribuzione totale per le mamme con almeno due figli, coprendo al 100% i contributi previdenziali fino a dieci anni, azzerando di fatto il cuneo fiscale.
Questa misura è stata presentata come un riconoscimento dello Stato per il contributo delle donne alla società attraverso la maternità.

Bonus animali domestici: arriverà nel 2024?

Poter curare il proprio animale domestico per molti è un lusso, in quanto non esiste un sistema pubblico che ammortizzi le spese veterinarie: è possibile solo rivolgersi a privati. In Italia non esiste un Sistema Veterinario Nazionale alla stregua di quello per gli umani, pertanto, quando il pet si ammala i conti sono piuttosto salati, e senza possibilità di costi calmierati. Le spese vanno infatti da poco meno di 100 euro per la prima visita ad alcune centinaia per interventi come la sterilizzazione.

Per non parlare dei costi per interventi chirurgici straordinari, che possono richiedere anche l’esborso di diverse migliaia di euro.
Ma nel 2024 sarà possibile accedere a un Bonus Animali Domestici per risparmiare o recuperare i costi? Purtroppo al momento non si può parlare di un vero e proprio Bonus, ma solo di una detrazione sulle spese veterinarie già sostenute. 

Quanto costa mantenere un cane?

Spesso si tratta di circostanze impossibili da evitare. Come, ad esempio, il microchip obbligatorio previsto per i cani su tutto il territorio nazionale, oppure le vaccinazioni per prevenire determinate malattie. O ancora, l’insorgenza di patologie croniche dovute all’età dell’animale.
A tutto ciò si aggiunge un’alimentazione sana, costituita da prodotti di qualità che utilizzano materie prime certificate per far sì che la salute del pet non risenta troppo del passare del tempo.

In sostanza, secondo un’indagine effettuata da Federconsumatori per il mantenimento di un cane si possono spendere all’anno fra i 1.700 e i 2.500 euro, in base alla taglia e all’età, mentre per un gatto in media circa 1.200 euro annuali.

Si può detrarre il 19% sulle spese veterinarie

Nel corso degli anni si è discusso sulla possibilità di introdurre agevolazioni per consentire ai detentori di animali di recuperare almeno in parte le spese veterinarie sostenute.

La più ‘famosa’ risale al 2022, quando l’onorevole Michela Vittoria Brambilla aveva proposto un bonus di 150 l’anno per ciascun animale domestico iscritto all’anagrafe (fino a un massimo di tre) destinato a tutti coloro con reddito ISEE inferiore a 15.000 euro. Tuttavia, la proposta non è stata inserita nella Legge di Bilancio 2023.
Qualunque sia la spesa annuale destinata al pet c’è comunque la possibilità di recuperare in parte quanto sostenuto tramite la detrazione del 19% prevista a livello nazionale.

Rimborso massimo: 80 euro

La legge prevede la possibilità di presentare al massimo 550 euro di spese sostenute alle quali viene sottratta una franchigia di 129,11 euro. Sul risultato, si applica la detrazione.

Presentando tutte le fatture accumulate per le prestazioni veterinarie si possono quindi ricevere fino a circa 80 euro di rimborso.
Tale agevolazione non è però prevista per tutte le spese sostenute per l’animale domestico, ma solo per le visite ambulatoriali effettuate dal veterinario, le analisi di laboratorio, gli esami diagnostici (come lastre ed ecografie), gli interventi chirurgici e i giorni di ricovero presso cliniche veterinarie.
Inoltre, i farmaci destinati agli animali, con o senza ricetta, purché siano acquistati in farmacia.

Sul dark web si fa e-commerce di dati italiani: in vendita 30 milioni di numeri telefonici 

Lo ha scoperto il team di Cyber Threat Intelligence di Yarix, divisione Digital Security di Var Group: su un forum del dark web sono stati messi in vendita a prezzi accessibili 30 milioni di recapiti telefonici di utenti italiani in ‘pacchetti’ contenenti considerevoli volumi di informazioni, come nome e cognome, indirizzo e-mail, residenza e domicilio, da utilizzare, probabilmente, per campagne di scam e phishing su larga scala.

Gli accertamenti sui Threat Actor (TA) e sulla provenienza del data set sono tutt’ora in corso.
YCTI ha poi rilevato un aumento delle attività malevole in concomitanza del Black Friday e del Cyber Monday. Crescono del +50% i fake shop nel settore fashion. 

Black Friday e Cyber Monday: un’occasione anche per i cybercriminali

Il periodo che anticipa il Natale, con le occasioni del Black Friday e del Cyber Monday. rappresenta uno dei momenti più importanti per gli acquisti. Nel 2022, gli italiani hanno speso mediamente 5,3 miliardi di euro nel weekend dedicato allo shopping online, con una media di 169 euro a persona (Coldiretti/Ixe).
Yarix ha pertanto condotto un’indagine sul dark web e i forum underground per analizzare i movimenti dei Threat Actor e le operazioni malevole in preparazione ai giorni dello shopping natalizio.

Tra gennaio e ottobre 2023 ha rilevato oltre 66mila dispositivi compromessi contenenti credenziali di accesso italiane, il 33% riguardanti le principali piattaforme italiane di e-commerce.

Offresi exploit e vulnerabilità, si accettano criptovalute

In aggiunta all’aumento della vendita di dati relativi a consumatori italiani, sul dark web Yarix ha potuto constatare una continua vendita di exploit e vulnerabilità, alcune delle quali riguardano software utilizzati dalle piattaforme di e-commerce.
I set di dati sono acquistabili partendo da una base di 100 dollari fino ad arrivare al milione di dollari pagati in criptovaluta.

In aumento a ottobre e la prima metà di novembre anche i fake shop (store che riproducono in maniera estremamente fedele gli store originali per sottrarre dati personali e di pagamento) del settore fashion.
Rispetto allo stesso periodo del 2022, è stato registrato un incremento complessivo del 50%.

In vendita ingressi informatici delle organizzazioni

I cybercriminali – spiega Mirko Gatto, ceo di Yarix – attraverso truffe di vario tipo, più o meno articolate, riescono a sottrarre una mole sempre maggiore di dati da rivendere sul dark web. I Threat Actor rivendono poi i dati sottratti e organizzati in banche dati attraverso forum e black market nel dark web, basandosi sugli interessi dei compratori fraudolenti. Il bottino ha un prezzo irrisorio, sempre più accessibile a una tipologia specifica di crimine che ha come obiettivo l’appropriazione di credenziali di utenti privati. Parliamo di un fenomeno in costante e preoccupante crescita, tanto da aver determinato l’importanza di una specifica categoria di criminali informatici, denominata Initial Access Brokers (IAB), il cui ruolo consiste appunto nella vendita di punti di ingresso al perimetro informatico di aziende e organizzazioni”.

Identità digitali crescono, e avanza il Digital Identity Wallet

Lo attesta la ricerca dell’Osservatorio Digital Identity della School of Management del Politecnico di Milano: oggi sono 36,4 milioni gli italiani maggiorenni, e 13mila i minorenni, ad avere attivato SPID, il 61% della popolazione. Gli accessi totali sono stabili in media a 25 l’anno per utente, e nel 2022 sono stati oltre 1 miliardo.

I cittadini in possesso di Carta d’Identità Elettronica son0 invece 39,3 milioni, anche se la sua versione digitale, abilitata dall’app CieID, risulta ancora fortemente sottoutilizzata. Sono solo 4 milioni gli utenti che la usano per accedere ai servizi online. Al contempo, Stati e Big Tech iniziano a sperimentare il Digital Identity Wallet

CIE +23%, SPID +9% in un anno

Se le carte d’identità elettroniche sono cresciute del 23% in un anno, SPID sembra aver raggiunto un plateau, assestandosi a un tasso di crescita più contenuto rispetto agli ultimi anni: +9% da gennaio-novembre 2023 contro il +23% del 2022.
Di questo passo, l’obiettivo fissato nel PNRR di raggiungere 42,3 milioni di identità digitali entro giugno 2026 sembra ancora lontano.

Un rallentamento che si osserva anche nel confronto internazionale: se in Svezia e Norvegia i sistemi di identità digitale raggiungono già circa l’80% della popolazione, il sistema francese FranceConnect in un anno è salito dal 60% al 61%, quello belga itsme® dal 56% al 58%.
Mostrano un’incidenza inferiore allo SPID italiano, il Chave Movel Digital portoghese (54% della popolazione) e lo SwissId elvetico (39%).

eIDAS 2.0 ed European Digital Identity Wallet

Si è concluso il confronto sul fronte normativo di eIDAS 2.0 tra istituzioni europee e Stati membri per la versione definitiva del Regolamento alla base dell’European Digital Identity Wallet, previsto non prima del 2026.
Si sta poi lavorando sull’Architecture Reference Framework, che definisce standard comuni, specifiche tecniche e linee guida per la creazione dei wallet nazionali interoperabili fra gli Stati membri.

Alcuni Stati hanno già iniziato una transizione dei sistemi attivi verso un modello di digital identity wallet. In Francia è stata lanciata l’app France Identité, su cui è possibile memorizzare la versione digitale dei documenti di riconoscimento, mentre in Grecia l’app Gov.gr Wallet consente di dematerializzare CI e patente e utilizzarle per l’accesso a servizi digitali di banche e aziende delle telecomunicazioni, oltre che per il riconoscimento in luoghi fisici.

IT Wallet farà convergere SPID e CIE

Nel 2023 l’Italia ha preso decisioni importanti sulla convivenza di SPID e CIE. Nonostante il rinnovo delle convenzioni degli Identity Provider di SPID giunto a maggio 2023 e valido per il prossimo biennio, la strategia dell’attuale Governo è portare questi due sistemi verso la convergenza.

SPID si è ormai consolidato come chiave di accesso ai servizi pubblici, mentre continua a registrare un’adozione inferiore al proprio potenziale nel mondo privato. La CIE, nonostante la diffusione del documento fisico, risulta ancora fortemente sottoutilizzata per accedere ai servizi online nella versione digitale. In questo processo di consolidamento, l’Italia sta definendo la propria strada verso il wallet, costruendo un prototipo nazionale, l’IT Wallet, che dovrebbe essere un’estensione dell’app IO.